Pubblichiamo il contributo di Manuela sulla sua esperienza a Buenos Aires in visita alla radio ” di matti ” La Colifata.
“ Se prohibe el ingreso de camaras al hospital. Lo que pasa aquì adentro non se puede mostrar”
La scritta sul muro di fronte al manicomio, chiarissima anche per me che non parlo spagnolo. Altre scritte avvisano che non si può chiudere il manicomio perché il popolo è contro alla follia libera ed ai Centri nel territorio.
Entriamo all’ Ospedale Jose Borda di Buenos Aires, per partecipare alla trasmissione di Radio “La colifata” – radio “dei folli”, la prima stazione radio che trasmette da un ospedale psichiatrico; la prima stazione radio che espone e dà voce a coloro che non hanno la possibilità di esprimersi.
Una grande struttura fatiscente, finestre rotte, mura bianche annerite da smog e sporcizia ci si para davanti. Diverse persone ci vengono incontro chiedendo soldi e sigarette … mi sento a casa!
Camminiamo in un giardino verde, rigoglioso tra strutture, i padiglioni, fatiscenti, sporchi; gli odori pregnanti di mangiare e piscio.
Finalmente a distanza, la musica! Due casse offrono musica a tutte le persone che hanno voglia di ascoltarla! Quasi note stonate per quel contesto, penso per un attimo… ma poi realizzo che è un filo che congiunge il dentro ed il fuori: tutti stanno ascoltando!
Arriviamo in un cortile, il sole batte forte. Un tavolo con poche attrezzature: 2 computer, un mixer, un registratore, due microfoni e una lavagna coi punti della scaletta di oggi. Davanti al tavolo, disposte a cerchio una ventina di sedie, ci sediamo. Subito diverse persone ci raggiungono, chi ci offre il mate, chi ci chiede una sigaretta, chi ci da un libro da comprare.
Sono le 15, è ora di iniziare: dalle 15 alle 20 diretta!
Presentazioni individuali, presentazione di un libro, momento boliviano, saluto agli ospiti (noi e alcuni ragazzi cileni!), triangolo politico, alcuni dei punti della scaletta.
Tante le persone, matti che arrivano, tutti che vogliono intervenire per dare il loro punto di vista su temi di ordinaria quotidianità: politica: il governo di Cristina Kirchner (presidente Argentina), come cambierà la sanità se sarà privatizzata (tutti sono contrari e lottano per bloccare questo progetto!!), di quanto è difficile vivere una vita chiusi dentro al manicomio senza diritto di parola.
Elogio alla nostra 180, seppur consapevoli che non è applicata ovunque nemmeno in italia.
Tantissimi cittadini su facebook scrivono, commentano, fanno domande, richieste. Carlos. La persona che più mi è rimasta impressa, capelli bianchi, occhi azzurri intensi, fatica a camminare, 30 anni in manicomio. È sempre allegro sorridente, come fa? Chiuso li dentro a trovare ancora la forza di sorridere? Mi dice che per uscire servono permessi e che lui è solo senza famiglia e dunque non esce quasi mai!
Ci intervista. Raccontiamo veloci di noi, di Modena, di Radio Liberamente, di Idee in circolo.
Un signore, mi sfugge il nome, ci fa riflettere. Il mondo così come è non funziona; in mano a coloro che si definiscono normali. Dobbiamo fare, prima che sia troppo tardi, un raduno mondiale di locos! Ci aiutate?
Come dire di no! Un impegno che ci chiama in causa tutti!
…. Un raduno mondiale di matti! Questa è vera cultura, questo è il potere della comunicazione, delle persone, non possiamo tirarci indietro!
Esco da là con voglia di vivere, di credere che si guarisce, di credere nella scelta individuale per se e per la propria vita e che tutti abbiano la capacità per farlo!